I risultati di una prima perizia - 15-02-02 - da Il Mattino

 

 

RESTA ALTO L'ALLARME DOPO LA VORAGINE IN CONTRADA LAGNI

 

Il sottosuolo telesino nasconde gravi insidie

 

I risultati di una prima perizia del prof. Franco Ortolani

 

  

Nel sottosuolo di Telese Terme si nasconderebbero pericoli per l’assetto urbano e la staticità degli edifici. È il primo risultato delle indagini affidate ai tecnici dell'Università di Napoli a seguito dell'apertura in contrada Lagni di una Voragine di 30 metri di diametro, profonda 6 metri. È interessata una superficie di 500 metri in un'area recentemente urbanizzata. Alcuni edifici già sgomberati. 

 

Il prof. Franco Ortolani, che guida l'equipe di esperti, non nasconde la sua preoccupazione per eventuali altri fenomeni. Il deputato Nichi Vendola ha presentato una interrogazione parlamentare su una presunta speculazione edilizia e il consigliere regionale Franco Specchio torna alla carica.

 

Telese Terme con le fonti d'acqua sulfurea, il lago, il torrente Grassano, il fiume Calore, avrebbe potuto rappresentare "la città dell'acqua per eccellenza" ed invece rischia di diventare il simbolo di un disastro ambientale causato proprio dal tentativo di "dominare" fenomeni naturali. Per gli ambientalisti «un Concetto di Sviluppo assolutamente insostenibile».

 

Sarebbe stata proprio la erosione chimica e fisica prodotta dall'acqua costretta a rimanere nel sottosuolo, a determinare il crollo. È da rilevare che risultano mappe di rischio idrogeologico, datate 1954, che evidenziano la sensibilità del territorio di Telese. «Tali mappe –afferma Gianluca Serafini –consigliere comunale di Rifondazione - sono state ignorate dal PRG del 1990 (approvato in maniera illegittima) e dalla relazione geologica che lo accompagna».

 

Il 25 agosto 2001 il WWF di Benevento segnalava ai Carabinieri e al Comune di Telese il pericolo rappresentato dalla situazione, anticipando esattamente ciò che si sarebbe potuto verificare, soprattutto a causa dell'occlusione del canale di scolo dell'acqua. A tale segnalazione non è seguita neanche una risposta da parte dei destinatari. La nota di segnalazione era corredata di cartine topografiche e recava i precisi riferimenti alle particelle catastali interessate.

 

Ieri il prof. Ortolani ha chiesto al Sindaco di consentire una ispezione in profondità al centro della voragine per comprendere la sua possibile evoluzione considerato che altri preoccupanti fenomeni sono stati registrati in aree limitrofe.

 

Nell'attuale piazza Padre Pio (sul torrente Seneta, viale Minieri lato stazione) e di fronte al cimitero, a pochi metri dall'edificio lesionato che probabilmente sarà sgomberato, (si tratta di una palazzina di almeno dieci appartamenti, se non di più). Anche in quest'ultimo caso, parliamo di una sorgente con relativo laghetto. Attualmente in questo sito hanno completato l'edificazione di un prefabbricato, un altro è quasi pronto, e infine un ulteriore intervento residenziale di grosse proporzioni è sospeso, a causa degli approfondimenti ordinati dopo il cedimento strutturale della adiacente palazzina di via Lagni. Quest'ultima sorge a poche centinaia di metri lineari, in direzione Ovest. Qui, il 16 gennaio 2002 i Vigili del Fuoco di Benevento hanno dovuto effettuare un sopralluogo presso uno dei fabbricati costituenti il parco "La Mimosa". Il sopralluogo ha evidenziato dei distacchi tra le strutture portanti dovuti a "probabili cedimenti strutturali".